I’ve got a fever, don’t breathe on me
I’m a believer in nobody
Won’t let me leave ‘cause I’ve seen something
Hope I don’t sneeze, I don’t *sneeze*
Really we just need to fear something
Only pretending to feel something
I know you’re dying to run
I wanna turn you around
È ancora evidentemente presto per dire se gli storici di domani stabiliranno in maniera convenzionale che il XXI secolo sarebbe iniziato con l’11 settembre, con la crisi del 2008 o con la pandemia del 2020. La percezione oggi per me, che ho vissuto in maniera diretta tutte e tre questi pointbreak, è che quest’ultima sia la più straordinaria, nel senso etimologico del termine, non perché non ci siano state pandemie ugualmente o maggiormente letali in passato, quanto per le sue conseguenze rispetto al grado di interconnessione globale, questo sì mai visto prima.
Please remain calm
The end has arrived
We cannot save you
Enjoy the ride
This is the moment
You’ve been waiting for
Don’t call it a warning
This is a war
Che ne siamo consapevoli o meno, questi mesi ci hanno segnato profondamente e per quanto i tentativi, per di più affrettati, di recuperare una presunta tranquillizzante normalità siano numerosi, non dovremmo incoraggiarli. Quello che voglio dire è che non possiamo far finta di nulla, voltare pagina come se nulla fosse successo o come se fosse già passato. Prova e riprova a dirlo Loredana Lipperini, denunciando anche una generale nostra afasia sulla questione, e condivido la sua percezione di non essere più quella di prima.
It’s the Parasite Eve
Got a feeling in your stomach ‘cause you know that it’s coming for ya
Leave your flowers and grieve
Don’t forget what they told ya, ayy, ayy
When we forget the infection
Will we remember the lesson?
If the suspense doesn’t kill you
Something else will, ayy, ayy
Move
Non possiamo far finta di nulla per due ordini di motivi. Il primo è che passato non è, si continua a morire, in altre regioni del mondo non si è ancora raggiunto il picco mentre qui da noi “riapriamo tutto” e anche qui, seppur in sordina, continuano a comparire focolai. Se l’attenzione m
ediatica cala, si minimizza perché l’imperativo è ormai ripartire, ciò non ci deve trarre in inganno. Piuttosto dovrebbe aiutare a riflettere sulla pretestuosità di tutta una serie di misure adottate nella fase uno volte a criminalizzare la stessa aria, mentre si continuavano (e continuano) a verificare i contagi nei luoghi chiusi e in primis nei luoghi di lavoro. Il secondo ordine di motivi, non meno importante del primo, riguarda le condizioni sistemiche che hanno “permesso” per non dire generato la pandemia, che non riuscirebbero a prevenirne un’altra non troppo remota, né ad affrontarla compiutamente, così come accade oggi.
I heard they need better signal
Put chip and pins in the needles
Quarantine all of those secrets
In that black hole you call a brain before it’s too late
Really we just wanna scream something
Only pretend to believe something
I know you’re baying for blood
I wanna turn you around (Hey)
Per capirci, provo lo stesso disagio che ho percepito più volte nei post di Loredana verso la fretta di ritornare alla normalità; accade quando in luoghi chiusi e (potenzialmente) affollati mi si dice che se voglio posso togliere la mascherina: “eh già il caldo, e pure la mascherina dobbiamo sopportare!” Sarò diventata paranoica, eppure ho criticato duramente la strada scelta per la fase uno, ma proprio per le stesse ragioni – scientifiche – non riesco a capire come il fatto che fin qui in Sicilia e in generale al Sud siamo stati “graziati” ci possa esimere dal mantenere le precauzioni ragionevoli. Allo stesso tempo vedo un sacco di persone sole in auto con la mascherina o peggio ancora sulle biciclette… tutto questo non è stoltezza degli individui ma il risultato di una comunicazione pubblica confusa e in larga misura fuorviante. Ma più ci manca la consapevolezza più a rischio siamo per l’immediato futuro, e anche oltre.
You can board up your windows
You can lock up your doors, yeah
But you can’t keep washing your hands
Of this shit anymore
When all the king’s sources and all the king’s friends
Don’t know their arses from their pathogens
When life is a prison and death is the door
This ain’t a warning
This is a war, war
This is a war, ayy, ayy, oh, oh
(Parasite Eve, BMTH)
(Le prime parole di questo post sono state scritte settimane fa… la riflessione si è ampliata leggendo costantemente, ad esempio, il blog di Loredana Lipperini qui sopra citato e la deflagrazione finale è dovuta all’ascolto del nuovo pezzo dei Bring Me The Horizon del quale ho riportato il testo lungo il post).
5 pensieri su “Parasite Eve (with lyrics)”