La cerchiatura del quadro

… uno invade tutto un paese, e chi non lascia campo libero togliendosi dalle palle e rifugiandosi in qualche isoletta felice va preso di mira.

E’ la cerchiatura del quadro. (Ste, utente del forum MT)

Prendo spunto dall’efficace sintesi di quello che considero un caro amico, per mettere nero su bianco alcune considerazioni sulla questione Einaudi e sul boicottaggio delle case editrici (berlusconiane, ovvio). Parto con una doverosa premessa: non sono tra coloro che pensano che i boicottaggi siano inutili, inefficaci, futili alimenti per l’amor proprio. Affatto. Da anni non bevo Coca-Cola per diversi motivi, e non faccio diversi acquisti coi quali so per certo che foraggerei criminali. Ammiro chi riesce a fare, e molto più di me (sono tantissimi, per fortuna!). Quindi il problema non è l’atto in sé. Da anni esiste il Bo.Bi (boicotta il biscione), comitato contro i prodotti televisivi del pedonano, pure meritevole, anche se io non ho mai fatto una scelta così drastica.. certo non vedo la tv spazzatura che imperversa ormai da parecchi anni.. ma se si va più a fondo, non tutti i programmi mediaset sono da buttare, né le altre tv si possono seguire senza fare distinguo. Cerchiobottismo? A me sembra buon senso. La televisione è già di per sé un prodotto pericoloso, ed è in declino da parecchi anni.
Cosa succede ora? E’ partita una campagna per boicottare le case editrici berlusconiane ( http://www.mondadorinograzie.org ). Cosa chiede la campagna? In particolare tre cose:
– boicotta i libri e i prodotti mondadori
– convinci un autore a non pubblicare
– diffondi la campagna.
Sembra un’iniziativa lodevole, a prima vista. Ma siamo sicuri che sia così? Ho avuto l’occasione di approfondire, di discutere in rete, di leggere pareri contrastanti, e mi sono fatta un’idea. Gran parte delle mie convinzioni rispecchia la posizione dei Wu Ming, che pubblicano per Einaudi. Autori che seguo da anni, e che stimo particolarmente. Sapevo già che pubblicavano per Einaudi, ne ero consapevole, e anche loro. Tant’è che ne discutono da anni, e hanno sempre espresso una posizione chiara, seppure difficile. Ora leggo che loro, come moltri altri autori, tra cui Lucarelli e Saviano, per citare giusto due big, sono incoerenti, sono dei “venduti”, stipendiati da coloro contro cui dicono di combattere. Io, che generalmente non sto nel mezzo ma do giudizi molto netti su tante cose, credo che gli ‘accusatori’ stiano prendendo quanto meno un grosso abbaglio. Innanzitutto le case editrici in oggetto non sono una creatura berlusconiana, affatto, hanno una storia ben più lunga e prestigiosa. Inoltre sono una realtà particolare. Neanche mi soffermo sull’assurdità di definire stipendiato uno scrittore, come se avesse un contratto dipendente. Piuttosto mi concentrerei sull’assenza totale di dettagli sul funzionamento dei meccanismi dell’editoria nella campagna di boicottaggio. Cosa è Mondadori? Come è fatta? Com’è organizzata e gestita? Non si sa. Anzi, non gliene frega nulla, pare. E’ di Berlusconi, quindi è cattiva. Anche se pubblica pagine culturalmente valide, che sono di per sé una sacca di resistenza nella desolazione del panorama culturale italiano. Il problema dei pochi lettori italiani non conta. E già questo è un punto a favore del nemico. La gente si nega alcuni prodotti editoriali per principi etici? Ottimo, meno lettori. Se poi si crede che Berlusconi faccia i soldi con queste vendite.. beh, ho i miei dubbi. Sarebbe interessante invece una campagna contro i giornali di gossip, che si sa, sono in mano sua, e forniscono materiale continuo anche per dossieraggi e ricatti vari. Ma sicuramente non farebbe lo stesso effetto, ai ‘duri e puri’ che devono dimostrare di esserlo più di tutti, anche di coloro nei quali probabilmente si sono a volte rispecchiati. Il punto è oltre, secondo me, e Ste l’ha centrato benissimo. Si può combattere e pensare di vincere il nemico arretrando continuamente e lasciandogli vasti spazi e immense praterie? Forse si potrebbe creare una cittadella fortificata felice, libera dal male, ma fuori da essa, il resto della terra sarà preda dei razziatori, dei vandali culturali, degli sciacalli. Restare nel fortino, quattro gatti fieri di aver resistito, e vivere isolati, senza nessuna possibilità di liberare e bonificare la terra intorno se non dopo un tempo che si può presumere infinito, è la soluzione?

Pensieri

Riannodo fili, compongo e disfo la tela, vado avanti, mi giro indietro a volte. Mi fermo. Da quanto tempo è che non metto un punto fermo? Il tempo passa e mi consuma, non riesco a viverlo e mi lascio vivere, trascinare, vortici e tempeste. E meno male che il tempo non esiste.. Un altro anno sta finendo, cambiamenti in corso, intorno a me, nei progetti e nelle sfide, e anche dentro di me. Saprò afferrarla questa vita? Ogni tanto penso all’utilità di questo blog, ci entra giusto qualcuno per sbaglio, credo. Vorrei aggiornarlo, discutere ciò che mi preme, e invece rimando. Eppure è la migliore terapia che conosco. Perché sfuggo? Mi lascio coinvolgere anch’io dai propositi di fine stagione? Dovrei promettere qualcosa? Saprei mantenere? Ci posso provare, ma non garantisco nulla. Niente promesse, sono false. Meglio intenzioni…

[Edit: sto facendo una prova con twitterfeed… speriamo che funge *_*]